28/09/2017

Fiera Didacta Italia, una mostra fotografica ripercorre la storia della scuola del Novecento in Italia

La mostra fotografica “L’obiettivo sulla scuola. Immagini dall’archivio fotografico Indire” – curata da Pamela Giorgi, prima ricercatrice Indire e responsabile dell’Archivio storico dell’Istituto – consiste in una selezione di cinquanta immagini tratte dal ricco archivio fotografico dell’Istituto Indire, che sono state scattate nelle varie scuole italiane in un ambito cronologico che va da fine ‘800 agli anni ’70.

Si tratta di istantanee che abbracciano quasi cento anni di storia italiana e che ritraggono la scuola del secolo appena passato, le esperienze didattiche e le attività culturali che hanno qualificato nel tempo la comunità in cui si sono trovati a vivere insegnanti e studenti. Fotografie che descrivono, nella loro profonda immediatezza, l’avvicendarsi di più generazioni e i significativi cambiamenti che a scuola si sono realizzati. Allo stesso tempo, la mostra illumina anche i progressi dello specifico strumento tecnico usato per rappresentare la realtà: una sintetica storia della fotografia attraverso le fotografie, considerato l’ampio arco temporale che queste abbracciano.

La mostra sarà introdotta dalla presentazione del progetto Fotoedu, sviluppato dall’Archivio storico di Indire in collaborazione con Elena Franchi, il cui lavoro è confluito nel volume dal titolo omonimo, recentemente pubblicato presso la casa editrice Giunti di Firenze. Ricordiamo inoltre che una buona parte del materiale fotografico, di indubbio valore didattico-documentario, posseduto dall’Istituto è già da tempo fruibile online grazie all’archivio digitale DIA.

L’Indire è il più antico istituto di ricerca del Ministero dell’Istruzione e nasce nel 1925 con una Mostra didattica nazionale sui prodotti delle scuole “nuove”, quelle che realizzavano l’idea di Giuseppe Lombardo Radice di una didattica intesa come esperienza attiva. Con quell’iniziativa, la società del tempo tocca con mano che cos’era la scuola e che cosa, in essa, si stava concretamente realizzando. Non un museo della scuola italiana, bensì un momento di incontro vivo, fuori delle aule, con quanto nella scuola si viveva e si sperimentava. L’Istituto possiede ancora oggi un ampio, variegato e poco conosciuto patrimonio documentario.