04/09/2020

L’accoglienza nei primi giorni

L’accoglienza dei bambini nei primi giorni di scuola dell’infanzia è un tema molto importante per diversi aspetti. Innanzitutto, gli alunni che cominciano la scuola per la prima volta, dovranno vivere necessariamente una fase estremamente delicata: quella della separazione dal proprio nucleo familiare. In secondo luogo incontreranno una figura nuova: la maestra, destinata a diventare un punto di riferimento all’interno di una realtà prima d’ora sconosciuta. Infine, l’ingresso nella scuola dell’infanzia, segna in modo concreto quel processo di conoscenza di sé in relazione con l’altro: sia questo l’insegnante o i propri compagni di classe.

Entrare in un contesto nuovo, dunque, assume in questo caso un significato profondo dal punto di vista emotivo, psicologico e relazionale. Per questo è fondamentale gestire l’accoglienza al meglio, con l’obiettivo di costruire un ambiente gioioso e armonico, in cui il bambino sarà felice di recarsi ogni giorno. In questo contesto, poi, creare un rapporto costruttivo con i genitori è fondamentale: l’esperienza del distacco, infatti, non è vissuta solo dai bambini ma anche dagli adulti che dovranno essere accompagnati al meglio in questa particolare fase. Solo in questo modo sarà possibile superare, eventualmente, piccole e naturali difficoltà dovute ad una prima, vera “separazione” dai propri figli. 

Ecco perché l’accoglienza è un elemento fondamentale nella didattica infantile. Tuttavia, questa non riguarda solo i primi giorni di scuola: l’accoglienza è un concetto molto più ampio ed esteso, che dovrebbe essere alla base dell’intero percorso scolastico dal primo all’ultimo giorno.

Un momento fondamentale per l’inserimento dei nuovi alunni

Quando si parla di accoglienza nella scuola dell’infanzia non ci si riferisce solo agli alunni che intraprendono per la prima volta il percorso scolastico. L’accoglienza, infatti, riguarda anche i nuovi alunni che dovranno inserirsi in una classe già formata. 

In questo caso, l’insegnante dovrà svolgere un compito molto delicato per favorire l’integrazione e l’inserimento sociale tra il gruppo già consolidato e il nuovo arrivato. Certamente l’ingresso di nuovi alunni cambierà gli equilibri della classe e il processo di accoglienza dovrà agire affinché questi siano modificati al meglio e gradualmente. Per questo è fondamentale adottare un approccio prima di tutto psicologico, per rassicurare e abituare gli alunni ad orientarsi in un contesto nuovo.

In quest’ottica, infatti, è da tenere presente un punto importante: ogni bambino, soprattutto considerando la particolare fascia d’età, ha un proprio carattere segnato da un determinato background emotivo in costante formazione. Il percorso di accoglienza, quindi, dovrà puntare proprio su questi elementi per risultare ottimale. Ciò significa che dovrà essere quanto più affine e personalizzata in relazione esigenze dei bambini coinvolti, i quali dovranno sentirsi accettati sin dal primo momento e introdotti in un ambiente sicuro e confortevole. Un ottimo punto di partenza sarà proprio quello di informarsi sul carattere e le inclinazioni dei nuovi alunni. Ciò sarà possibile, ad esempio, organizzando uno o più incontri con i genitori che avranno il compito di fornire elementi fondamentali per costruire un percorso inclusivo coerente, che funzioni. Allo stesso tempo, si dovrà preparare la classe ad accogliere i nuovi arrivati, cominciando ad anticipare loro la notizia e a mostrare questo evento come stimolante e ricco di risvolti positivi. 

Alcuni spunti per favorire l’accoglienza

Appurata l’importanza di una corretta accoglienza, ecco alcuni spunti da mettere in pratica per favorire il percorso di inserimento e integrazione dei nuovi alunni:

  • illustrare e introdurre all’uso degli spazi e dei materiali di destinazione comune: sarà molto importante, per iniziare, illustrare ai nuovi arrivati l’aula intesa sia come spazio fisico in cui muoversi, sia come contenitore di strumenti per giochi e attività. Accompagnare l’alunno o gli alunni in questo nuovo ambiente sarà fondamentale per renderlo ai loro occhi familiare e rassicurante.  
  • incentivare la condivisione di esperienze: per diventare parte di un unico insieme è necessario che tutti i protagonisti che ne fanno parte riescano a conoscersi e a relazionarsi tra loro in modo naturale. Ascoltare i racconti di piccole esperienze, ricordi o aneddoti è un modo per incontrare l’altro ed abituarsi alla sua presenza.
     
  • calmare piccole ansie o agitazioni legate alla nuova situazione: giochi o esercizi da fare in squadre e piccoli gruppi sono l’ideale per superare la paura di dover essere accettati in un contesto nuovo e per agevolare lo scambio e la collaborazione tra il gruppo già consolidato e il nuovo arrivato, che potranno incontrarsi in modo naturale e giocoso conoscendosi meglio.

Tali attività dovranno essere tutte costantemente monitorate dall’insegnante che avrà il compito di comprendere quali funzionano meglio e quali, invece andranno modificate o sostituite. Solo così si potrà abbattere ogni tipo di barriera psichica ed emotiva, garantendo la piena serenità nello svolgimento delle attività didattiche.