08/10/2020

L’importanza del coding nella scuola dell’infanzia

L’uso della tecnologia sta diventando un aspetto sempre più importante nella vita di tutti i giorni. Nuove figure professionali e nuovi strumenti di lavoro vengono ideati sia in sostituzione di modelli ormai superati, sia per svolgere compiti innovativi, figli di una società in costante sviluppo.
Alla base dei processi e dei lavori che coinvolgono le nuove tecnologie c’è l’attività di coding, termine inglese che significa “programmazione”. In questo caso specifico, si intende una programmazione che avviene tramite codice, appunto, o pensiero computazionale, cioè la capacità di ottenere un determinato risultato tramite un procedimento logico.

Informatici, tecnici, creatori di siti internet, grafici e web designer sono solo alcune dei professionisti che si stanno affermando nel campo delle tecnologie informatiche e che lavorano svolgendo attività di coding. Compito della scuola è non solo riconoscere tale realtà, ma anche fornire agli alunni le prime basi per intraprendere un percorso nuovo, ricco di stimoli e utile per il futuro.

Una nuova materia per una nuova scuola

Introdurre il coding all’interno del percorso didattico significa scegliere consapevolmente di portare una nuova materia in una nuova scuola. Per “nuova scuola”, infatti intendiamo un sistema innovativo e completo, che non si limiti semplicemente ad applicare metodi e schemi tradizionali. Una nuova scuola si apre ai cambiamenti e alle esigenze della società, preparando i propri alunni a diventarne parte integrante, grazie all’acquisizione di nuovi strumenti.

Il coding è sicuramente uno di questi. Tale disciplina, infatti, sviluppando il pensiero computazionale e lavorando sulle capacità di problem solving aiuta i più piccoli a ragionare in modo creativo, ma al tempo stesso logico, stimolando curiosità e connessioni, grazie a giochi ed esperienze didattiche piacevoli e divertenti.

Grazie a queste ultime, gli alunni avranno modo di percepire l’informatica e la codificazione non come un mondo freddo e di difficile comprensione, ma come una dimensione in cui la macchina risponde in modo più o meno immediato ai propri comandi, se questi sono dati correttamente. 

Per raggiungere questo obiettivo sarà opportuno organizzare, oltre ad attività teoriche, anche tante attività pratiche dove provare, riprovare e riuscire a risolvere sfide e piccoli problemi. In quest’ottica l’insegnante avrà un ruolo molto importante: dovrà infatti scegliere le modalità con cui introdurre esercizi, giochi ed eventuali laboratori e saper guidare gli alunni nello svolgimento delle nuove attività.

Una disciplina sempre più ricercata

Le qualità e le caratteristiche decisamente positive legate all’apprendimento del coding fanno di questa disciplina una tra le più ricercate. Sono tanti gli istituti scolastici, infatti, che hanno ampliato la propria offerta didattica introducendo questa materia. Molti di essi hanno anche istituito laboratori specifici, rivolgendosi a figure specializzate per garantire agli alunni una formazione adeguata e in linea con la propria età.

Laboratori e attività extrascolastiche, poi, possono offrire una soluzione ancor più specifica per un completo apprendimento e applicazione della materia. Allo stesso tempo, sempre più genitori si dimostrano attenti ed entusiasti verso l’insegnamento del coding nella scuola dell’infanzia. Questo proprio perché sono coscienti di un cambiamento sociale che non può essere ignorato: ovvero l’“invasione” positiva della tecnologia, che ha abbracciato ogni aspetto della nostra vita e, inevitabilmente, anche quello del lavoro.

In un’epoca come la nostra, in cui il sistema lavorativo è caratterizzato da scenari delicati e in continuo sviluppo, è ormai chiaro che fin dai primi anni di vita è importante ampliare le proprie conoscenze e i propri orizzonti. Apprendere discipline nuove, non temere il cambiamento, “dialogare” con i numeri e con la tecnologia possono essere dei tasselli fondamentali per la propria crescita: il bambino che impara tutto questo ha più probabilità di diventare un adulto completo, curioso di imparare e inevitabilmente rivolto alla specializzazione della propria persona.

Alcuni spunti per portare il coding in classe

Anche se attualmente sono poche le scuole orientate verso questa disciplina, entro il 2022 il coding diventerà obbligatorio nella scuola dell’infanzia e primaria, per introdurre i più piccoli nel mondo della programmazione del pensiero informatico. Per raggiungere questi obiettivi non è necessario l’utilizzo di un computer o di strumenti elettronici: basterà, infatti, proporre una serie di esercizi basati su input di comando a cui corrisponde una determinata risposta (il più delle volte motoria). Questo tipo di attività sarà in grado di far scoprire ai più piccoli, in modo del tutto spontaneo, l’uso degli algoritmi per risolvere problemi con soluzioni schematiche. In pratica gli alunni impareranno a costruire, scomporre, risolvere e riflettere per arrivare ad un determinato scopo; in altre parole, svilupperanno il pensiero computazionale.

Ma come portare il coding in classe presentandolo agli alunni come un gioco stimolante e creativo? Esistono diversi esempi e spunti per fornire un primo approccio al coding nella scuola dell’infanzia e la maggior parte di essi prevedono, per cominciare, dei giochi didattici in cui ad un ordine segue una risposta.

Ecco alcuni spunti:

Il robot torna alla sua navicella: quello che occorre è un robot giocattolo, una navicella (questi potranno essere realizzati dai bambini con scatole colorate) e un tabellone di carta con il disegno di una griglia sull’intera superficie. Il robot va posizionato in un punto iniziale del tabellone e la navicella alla fine di esso. In alcuni quadranti della griglia saranno disegnati degli ostacoli (un muro, una montagna, una foresta). Obiettivo del gioco è fare arrivare il robot alla sua navicella. Come? L’insegnante, dopo aver diviso la classe in piccoli gruppi, si prepara a ricevere le indicazioni (destra, sinistra, avanti, giù ecc.) per spostare il robot.

Un labirinto speciale: un altro spunto è quello di proporre agli alunni una serie di schede con i classici schemi dei labirinti, con la differenza che invece di una linea continua per tracciare la direzione, dovranno essere utilizzate frecce direzionali continue per tracciare il percorso giusto.

Prima di mettere in pratica questi esercizi potrà essere opportuno proporre delle schede introduttive sulla destra, la sinistra e le direzioni. Una volta fatto sarà il momento di cominciare con l’apprendimento del coding, alla scoperta di un nuovo linguaggio fatto di simboli e icone, da usare come comandi per risolvere problemi.