07/09/2020

L’importanza della mensa a scuola

L’attività svolta all’interno della mensa scolastica rappresenta un momento fondamentale, la cui importanza è paragonabile a quella di una qualsiasi lezione nelle aule dell’istituto: durante la somministrazione del pasto, gli studenti hanno modo di implementare i rapporti interpersonali, di confrontarsi tra loro secondo uno schema di regole differente e di sperimentare un approccio al cibo certamente diverso a quello vissuto tra le mura di casa. La ristorazione scolastica ha il compito di educare ed equiparare le possibilità di tutti gli alunni, abituandoli ad un consumo dei pasti ragionevole, salutare e soprattutto che non crei sproporzioni derivanti da una differente estrazione sociale. La preparazione delle porzioni da somministrare è solitamente affidata a enti terzi che vengono selezionati tramite bando e che possono operare direttamente all’interno della scuola o consegnare il cibo già porzionato di giorno in giorno, seguendo tutte le direttive relative alla qualità ed all’igiene. Il costo del singolo pasto deve essere in media di circa 5 euro a ragazzo, mentre per la consegna devono essere utilizzati contenitori in acciaio con doppia parete e chiusura ermetica. Lo scopo della porzione unica è quella di trasmettere agli studenti un senso di parità e non discriminazione, inserendo al contempo elementi di educazione alimentare che consistono nell’evitare gli sprechi e stimolare l’abitudine al consumo di cibi che pur essendo salutari, possono avere un buon sapore. Eventuali modifiche al menu possono essere suggerite direttamente dall’azienda gestore, oppure dalla commissione mensa costituita da genitori ed insegnanti dell’istituto, in base a particolari esigenze dei ragazzi, eventuali malattie o credenze religiose.  

Come scegliere il servizio mensa

Alla scelta ed alla gestione del servizio mensa partecipano diversi attori, i quali hanno compiti differenti all’interno del processo che porta alla svolgimento effettivo dell’attività di ristorazione scolastica. Il committente principale per quanto riguarda le scuole pubbliche è il comune, mentre in caso di istituti paritari è la stessa scuola a gestire la selezione del gestore: il loro compito è quello di emettere il bando, fornire le essenziali caratteristiche del servizio che deve essere erogato e verificare le referenze delle aziende che si candidano per svolgere l’attività. I menù del servizio mensa vengono invece redatti dall’ASL competente per l’area territoriale dell’istituto, scegliendo il cibo in base a criteri di varietà, stagionalità e qualità nutrizionale. Sempre all’ASL è delegato il compito di controllo per quanto riguarda il raggiungimento degli standard igienico-sanitari delle aree di ristorazione, del trasporto e, soprattutto, del cibo stesso. Anche l’istituto ha, però, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo sul corretto svolgimento dell’attività: un pool di insegnanti e genitori va infatti a comporre una “commissione mensa”, il cui compito è di verificare sul campo l’effettiva qualità del servizio ed il gradimento da parte degli studenti, rappresentando un punto di riferimento per quanto riguarda osservazioni ed eventuali proposte da parte dei genitori. Come visto, dunque, in un modo o nell’altro sono tanti le componenti che partecipano su diversi fronti nella scelta della ditta più adatta a svolgere l’attività richiesta e soprattutto a verificarne l’effettiva competenza durante la somministrazione del servizio.   

Quali sono i fattori da considerare

Per scegliere un gestore del servizio mensa che sia adeguato alle esigenze ed ai numeri di un istituto scolastico, è necessario tenere in considerazione diversi fattori. Il primo, chiaramente, è quello delle garanzie dal punto di vista igienico-sanitario: l’attenzione deve essere massima sia se la preparazione del cibo avviene all’interno di cucine messe a disposizione dell’istituto, che nel caso avvenga in una location differente, facendo in modo quindi che le singole porzioni non vengano contaminate durante il trasporto ed arrivino con le tempistiche giuste. La qualità dei prodotti deve essere assolutamente una priorità: la trasparenza sulla tracciabilità delle materie prime è sicuramente un plus per quanto riguarda la possibile scelta, ed ancor di più la disponibilità all’interno del personale del gestore di nutrizionisti in grado di confrontarsi con quelli delle ASL nella stesura del menu. Un altro fattore di fondamentale importanza è quello di riuscire ad andare incontro alle specifiche esigenze di singoli gruppi di studenti che hanno necessità di consumare una tipologia di prodotti diversi dagli altri. Parliamo di ragazzi affetti da malattie come diabete, celiachia o nefropatia cronica, che devono convivere con allergie o intolleranze, oppure che ad esempio non possano mangiare determinati tagli di carne per credenze religiose. Lo stesso discorso è valido in caso di studenti vegetariani ed ancor di più vegani, poiché le ASL non hanno l’obbligo di dover stilare un menu privo di derivati animali. Queste particolari richieste vengono filtrate dalla commissione mensa, la quale ha il compito di analizzare la popolazione scolastica e definire i differenti bisogni per facilitare in un certo senso la preparazione delle porzioni; d’altro canto il gestore deve dimostrarsi aperto e versatile, pronto a recepire gli input della commissione e provvedere tempestivamente senza abbassare i propri standard qualitativi. La scelta, dunque, passa attraverso analisi e controlli piuttosto dettagliati, allo scopo di identificare il gestore migliore possibile e garantire, così, un servizio soddisfacente sia per gli studenti che per i loro genitori.