13/08/2020

L’importanza della musica nella scuola dell’infanzia

Per i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, conoscere, sperimentare e giocare con la musica può rivelarsi sicuramente un’attività emozionante e stimolante. Impostare un percorso didattico con i più piccoli, sia prevedendo l’ascolto della musica che l’interazione con essa (cantando o imparando a suonare uno strumento) sicuramente comporta un sostanziale sviluppo delle proprie capacità creative.

I bambini, nel loro mondo fatto di novità, scoperte e piccole avventure quotidiane sono alla continua ricerca di mezzi per esprimere stati d’animo ed emozioni e la musica si presta perfettamente allo scopo.

Ma questo non è l’unico beneficio che si può riscontrare.
La musica per i più piccoli, infatti:

  • affina la sfera emotiva e avvicina i bambini ad una forma d’arte immersiva a 360° ;
  • aiuta a sviluppare il senso del ritmo, del linguaggio  e della coordinazione;
  • è uno strumento che incentiva l’aggregazione tra alunni, favorendo la condivisione di un momento comune;
  • aiuta a rilassare le tensioni.

Introdurre la musica all’interno delle attività scolastiche è un modo efficace per agevolare lo sviluppo interpersonale del bambino, il quale ha modo di indagare sia la propria sfera individuale che quella degli altri compagni di classe, in un confronto di crescita che sarà allo stesso tempo costruttivo e giocoso.

Quali strumenti?

Quella dell’infanzia è un’età particolare e delicata per lo sviluppo del carattere, della personalità e dei rapporti con il mondo esterno. Per questo è bene scegliere gli strumenti giusti per permettere ai bambini di beneficiare in modo ottimale dei vantaggi della musica in relazione alla propria età.

Analizziamo, dunque, tutti gli strumenti consigliati per farlo al meglio:

  • canto: considerare la voce come uno strumento potrà sembrare banale, ma non lo è. Modulare la voce, seguire il ritmo, dover cantare da soli e in coro, sono tutte azioni che prevedono l’espressione di sé attraverso il proprio corpo e attraverso l’ascolto attento del contesto circostante;
  • danza: la gestualità, i movimenti e le azioni da svolgere in relazione alla musica ascoltata sono importanti per aiutare il bambino nella percezione dello spazio e nella coordinazione dei propri movimenti;  
  • strumenti a percussione: piccoli strumenti a percussione, oltre ad essere divertenti da utilizzare, sono l’ideale per apprendere e accompagnare il ritmo e la sonorità di una canzone o per crearne di propri. Il tutto nella consapevolezza dei tempi, delle pause e del contesto musicale a cui ci si sta rapportando;
  • strumenti alternativi: per lo stesso scopo ci sono poi tanti altri oggetti, che pur non essendo propriamente strumenti musicali, possono essere usati come tali. Campanelle, fischietti e tutto quello che la fantasia suggerisce per produrre suoni e musicalità.

Alcuni spunti per portare la musica in classe

Portare la musica in classe, dunque, è una scelta sicuramente positiva, che può influire in modo stimolante e completo sullo sviluppo creativo e intellettivo del bambino. Per quanto riguarda, nello specifico, la musica nella scuola dell’infanzia, il suggerimento è quello di avvicinarsi ad essa tramite delle specifiche attività di gioco. A questa età, infatti, il gioco è uno strumento molto valido attraverso il quale i più piccoli sperimentano gli eventi e le novità in modo gioioso e sereno.

Ecco di seguito qualche suggerimento per portare la musica nelle classi delle scuole per l’infanzia:

  • canzoni mimate: mimare le canzoni oltre a insegnare ai più piccoli il senso del ritmo e la coordinazione dei movimenti, favorisce la comprensione narrativa di azioni, aneddoti e fatti raccontati dalle canzoni stesse;
  • suoni da riprodurre: riprodurre suoni della natura, versi di animali o canzoni per bambini appena ascoltate favorisce la percezione di sé in relazione ad elementi esterni con i quali confrontarsi e scoprirne le caratteristiche. Questi elementi, inoltre quando si incontrano in un motivo che fonde musica e suoni, diventano un modo più complesso ma allo stesso tempo più divertente per immergersi in un’esperienza sonora.
  • piccoli e brevi spettacoli o coreografie da preparare: performance musicali e brevi rappresentazioni che uniscono musica, canto e movimenti nello spazio sono l’ideale per lavorare sullo sviluppo psicomotorio e la memoria verbale. Un esempio facile da mettere in pratica sono le filastrocche musicate, di cui ogni bambino recita un passo, aspettando il suo turno per inserirsi in uno spazio e in un tempo scandito dal ritmo.

Con la musica si possono ideare tante altre attività di gioco, altrettanto stimolanti e costruttive, per immergere i più piccoli in una nuova dimensione creativo-didattica. L’importante, però, è che ognuna di esse venga vissuta in modo da fondere l’apprendimento con il lato artistico della musica, che in questo modo sarà apprezzata anche in età adulta.