Agricoltura di precisone 4.0 e alimentazione sostenibile
Ogni atto legato al cibo e ai prodotti della biodiversità porta con sé una storia ed esprime una cultura complessa, ma soprattutto una trasversalità di conoscenza per la sua multidisciplinarità. Il cibo non viene solamente ingerito ma, prima di portarlo nella bocca, viene “progettato” e pensato acquisendo di conseguenza, una grande valenza simbolica. In questo caso sarà “metabolizzato” grazie a varie materie e dottrine scientifiche tra loro connesse. E tutti i suoi significati e peculiarità verranno sondate attraverso un approccio “galileiano”, ossia con un metodo scientifico che consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche attraverso l’osservazione sperimentale sul campo, dall’altra parte nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre al vaglio dell’esperimento diretto (laboratori del gusto, analisi sensoriali) per testarne l’efficacia e una comprensione più diretta, sotto l’attento tutoraggio di docenti e alunni dell’indirizzo agrario e alberghiero. Insomma una sorta di metodo sia deduttivo che induttivo. Consci tutti del fatto che induzione e deduzione sono indissolubilmente congiunte e si richiamano a vicenda soprattutto quando le discipline tecniche da attraversare sono davvero variegate ma tra loro connesse, si propone un laboratorio enogastronomico atto a valorizzare i prodotti delle biodiversità delle nostre aziende agrarie condotte con tecniche di agricoltura di precisione 4.0 mediante una analisi sensoriale guidata.
Relatori
- Anna Neglia - Docente di produzioni vegetali
- Ignazio Zara - Docente di Enologia
- Leonardo Mercurio - Docente di Cucina