Che genere di STEM: percorsi non convenzionali per l’insegnamento delle materie scientifiche alla Primaria, in un contesto educativo inclusivo
L’apprendimento delle materie STEM a scuola costituisce una priorità nelle linee guida del MIUR, in accordo anche con gli indirizzi europei e mondiali.
Come è ben noto, lo scopo didattico della Scuola Primaria non è quello di crescere piccole/i scienziate/i, in quanto la specializzazione e la formazione professionale viene delegata alle Scuole Secondarie di Secondo Grado. Ciò su cui, invece, deve lavorare, con le bambine e i bambini, è l’acquisizione del metodo scientifico, base necessaria per lo sviluppo del pensiero critico, per la comprensione più ampia del presente e l’esercizio futuro della cittadinanza.
Il metodo scientifico diviene un mezzo importante per lo sviluppo della persona, per l’acquisizione delle competenze di comunicazione e collaborazione, delle capacità di problem solving, di flessibilità e adattabilità al cambiamento e per la costruzione di una società equa, fondata sulla conoscenza, senza pregiudizi e stereotipi. I bambini e le bambine agiscono naturalmente come gli scienziati, esplorando con
tutti i sensi la natura con i suoi fenomeni, ed elaborando spontaneamente teorie e idee sulle esperienze che vivono. Quello che la scuola deve fare è creare il giusto contesto affinché questo naturale comportamento diventi una consapevolezza per apprendimenti successivi. In questo quadro appare naturale che il gioco e le esperienze manuali non possono che essere gli strumenti previlegiati per l’insegnamento delle STEM nella Scuola Primaria e in quest’ottica la scienza smette di essere il campo di azione di pochissime persone, spesso uomini, isolati dalla società, geni incompresi e, anzi, diventa lo strumento per conoscere ed interpretare il mondo. Percorsi educativi incentrati sulla capacità di mettersi in gioco, dove l’errore assume
il significato di una prova per rivedere le proprie ipotesi iniziali, umentano
l’autostima della persona e vanno anche nella direzione di risolvere l’ormai annoso problema della scarsità di presenza femminile nelle aree tecnico scientifiche, problema alimentato dall’idea che la scienza e la tecnologia non siano roba per donne.
In questo seminario verranno proposti alcuni esempi di percorsi alternativi di educazione alle STEM, a carattere fortemente multidisciplinare. Ci sarà, inoltre, la possibilità di ragione sull’idea diffusa di scienza e sulla decostruzione degli stereotipi, sia nell’atteggiamento e nel linguaggio del personale scolastico, che nei libri utilizzati.
Relatori
- Sabrina Presto, ricercatrice al Consiglio Nazionale delle Ricerche, divulgatrice e formatrice insegnanti
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