Vecchie edizioni

Didacta 2022

21 Maggio 12:30-14:30 Palazzina Lorenese - sala I16

Percorsi educativi innovativi nel PNRR e nel triangolo della conoscenza: ricerca, istruzione e impresa – Modello CNR

Valido per il rilascio di attestato di frequenza attività formativa

Modello integrato di diffusione della conoscenza che sappia unire il rigore scientifico dell’informazione a modalità e linguaggi comunicativi in grado di coinvolgere la rete educativa, scientifica e produttiva e nonché di trasformare gli uditori in moltiplicatori di conoscenza.
Questo è il modello sviluppato dagli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) sia a livello nazionale sia a livello internazionale, messo a punto ne Il Linguaggio della Ricerca (LdR) e applicato nella realizzazione del progetto educativo coordinato dal Cnr e rivolto alle scuole secondarie “Raw MatTERS Ambassadors at Schools” (RM@Schools) progetto bandiera nel campo della Wider Society Learning dell’European Institute for Innovation and Techonogy (EIT) nel settore delle materie prime EIT RawMaterials.
Il modello utilizzato nei due progetti di cui sopra, applica al processo formativo una struttura a quattro fasi per garantire rigore e capacità di coinvolgimento delle diverse fasce d’età (1) metterci la testa: lezioni interattive con gli studenti in presenza o digitali; (2) metterci le mani: esperimenti in laboratorio; (3) metterci la voce: gli studenti stessi diventano comunicatori; (4) metterci la faccia – conoscere e farsi conoscere: momento finale di valorizzazione e/o premiazione del lavoro svolto.
Ciascuna fase è strutturata per garantire la massima partecipazione e il reale coinvolgimento della rete scolastica e di quella produttiva messa in atto attraverso la definizione di procedure, l’utilizzo di strumenti didattici creati per supportare gli insegnanti, oltre alla creazione di eventi annuali della comunità così formata.
In che cosa si sostanzia l’innovazione del modello proposto?
L’esperienza di questi anni ha confermato che il modello acquisisce forza se realizzato in modo organizzato, metodologico, continuativo ed esteso – nella progettazione e nella realizzazione – a platee ampie di stakeholders; in questo modo non solo viene garantita una collaborazione attiva tra (scuola, mondo educativo e mondo produttivo) suscitando confronto e scambio di buone pratiche, ma si generano anche percorsi che favoriscono processi di citizen science e di diffusione del modello di open science attraverso modalità non convenzionali, creative e coinvolgenti. Ma soprattutto l’esperienza ha dimostrato che il modello funziona nella misura in cui riesce a conferire quella centralità agli studenti e alle studentesse necessaria a trasformarli da “ricettori” di conoscenza a moltiplicatori autorevoli ed entusiasti. Infine, questo approccio dimensiona perfettamente il modello all’interno delle indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR che al punto 3.1 relativo alla missione M4C1 (Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università) relativo alle nuove competenze e nuovi linguaggi, rileva la necessità di investire e supportare lo sviluppo di abilità digitali, abilità comportamentali e in specifiche conoscenze applicative degli studenti e delle studentesse, ribadendo che azioni legate alle discipline STEM consentirebbero di mettere in atto un nuovo paradigma educativo trasversale di carattere metodologico.

Relatori

  • Armida Torreggiani (Ricercatrice Cnr Isof – Bologna)
  • Michela Tassistro (referente Comunicazione, Scitec Genova) & Team Cnr Scitec delle attività di terza missione in 3d ATMin3D
  • Laura Polito, ricercatrice, Scitec Milano
  • Ilaria Schizzi tecnologa, Scitec Genova