Una Wunderkammere Itinerante: La Scatola Delle Meraviglie
Ogni bambina, ogni bambino inizia la sua esplorazione del mondo soffermandosi su un qualcosa e cercando di prendere questa “cosa” per osservarla, conoscerla, toccarla, sperimentarla. La sua attenzione viene rapita da un piccolo oggetto che si trova per terra, un sasso dalla forma “strana”, un tappo colorato, una pigna che profuma di bosco, una conchiglia per “ascoltare” il rumore del mare. È la magia del trovare e dello scoprire: questa prima raccolta di cose assume un valore simbolico significativo spesso con valenze emotive ed affettive.
Le prime Wunderkammer, o gabinetti della curiosità, risalgono al XVI secolo. L’elemento fondamentale che li caratterizzava era la meraviglia: lo scopo degli innumerevoli oggetti raccolti in vetrinette ricolme era di stupire per la loro storia, funzione, o per il loro aspetto. La meraviglia ha una sua propria storia, strettamente legata a quella della curiosità, una storia che è cambiata con il contesto e con il passare del tempo, ma che non è mai finita.
Il desiderio di “raccogliere il mondo” rappresenta una caratteristica essenziale della natura umana. Nel macrocosmo possono essere raccolti frammenti catalogati come naturalia, artificialia o mirabilia. Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Perché l’infanzia è caratterizzata da momenti in cui si raccolgono oggetti e si inizia a collezionare?
Dopo una breve introduzione con elementi teorici e suggestioni, ciascun partecipante potrà “sperimentarsi e giocare con cose” molto diverse tra loro, potrà comporre gruppi di oggetti secondo vari criteri di similitudine, di appaiamento, aggregazione; scoprire cosa si nasconde dietro gli oggetti, facendo collegamenti interdisciplinari con la storia, la geografia, l’arte, la poesia, le scienze. Successivamente attraverso l’attività di “scambio” si simulerà la creazione della propria personale collezione. Il laboratorio conduce i presenti a sperimentare direttamente differenti metodi di utilizzo e a cimentarsi in attività che potranno facilmente riproporre in classe.
L’incontro si conclude con un momento di confronto e di rielaborazione collettiva.
Relatori
- Anna Venera, pedagogista