Perché parlare a scuola dei dipartimenti?

A Didacta 2023 sei ambienti di apprendimento da vivere in prima persona ‘facendo’, accompagnati dai ricercatori INDIRE per trovare la risposta!

La scuola del XXI secolo apre le sue porte a Fiera Didacta Italia con 6 ambienti di apprendimento, declinati per ambiti disciplinari e aree di frontiera dei saperi, nei diversi ordini e grado: dipartimento Umanistico, Scientifico, Arte e teatro, 0-6, Primaria e Biblioteche scolastiche innovative.

Sei spazi che rappresentano la proposta di INDIRE di continuità verticale, dalla prima infanzia alla secondaria di secondo grado, e di contiguità orizzontale tra saperi, culture, opportunità di crescita e di formazione; che rendono visibile un’idea di scuola promuovendo strategie didattiche basate sulla laboratorialità, il lavoro di gruppo e lo spazio per l’esplorazione.

Grazie a una diversa articolazione degli ambienti, degli arredi e delle tecnologie progettati a supporto delle attività, i partecipanti avranno l’opportunità di sperimentare come costruire percorsi di apprendimento tematici e come utilizzare diverse metodologie didattiche in una nuova concezione dell’architettura scolastica e curricolare.

I dipartimenti prendono ispirazione dal Manifesto “1+4” promosso da INDIRE e dai percorsi d’innovazione didattica che le scuole coinvolte nei vari progetti, promossi dall’Istituto, già realizzano (Biblioteca dell’Innovazione).

Con la scuola del futuro, suddivisa in dipartimenti, i docenti avranno la possibilità di acquisire conoscenze e competenze che si svilupperanno nel fare, nel provare, e ipotizzare; dove l’incontro con l’arte, la musica, la lettura e la letteratura non consisterà in una semplice lezione, ma in una esperienza da vivere, perché la scuola è il luogo dove lo studente cresce per scegliere il proprio posto nel mondo!

Dipartimento Umanistico

Avete mai provato a riconfigurare le discipline umanistiche all’interno di un ambiente di apprendimento esplorativo? Oppure immaginato di trasformare l’insegnamento in un laboratorio di ricerca in cui utilizzare strumenti analogici, risorse digitali, le metodologie e le tecnologie per costruire le competenze del XXI secolo?

Spazi innovativi per un nuovo design delle humanities e riorganizzazione dell’allestimento didattico, degli arredi e delle tecnologie: questo è lo scenario che si realizzerà nel Dipartimento Umanistico, in cui i docenti avranno l’opportunità di sperimentare in prima persona come si costruiscono percorsi e soluzioni di apprendimento sui saperi del curricolo – dalla letteratura alla storia, dalla geografia alla filosofia – e come si utilizzano le opportunità e le risorse di una nuova concezione dell’architettura scolastica e del setting educativo

Valorizzando le esperienze di INDIRE, le tre sessioni giornaliere si alterneranno in un ricco ventaglio di laboratori, e i partecipanti saranno coinvolti in una serie di attività attraverso le quali esplorare, discutere, progettare, riflettere e realizzare proposte operative per l’insegnamento dei saperi umanistici. Un’esperienza che permetterà anche di comprendere il valore aggiunto degli spazi di apprendimento, e di constatare come gli arredi, le tecnologie e le situazioni didattiche siano parte integrante di un vero e proprio ecosistema educativo.

In particolare, la sessione pomeridiana dell’8 marzo sarà dedicata a CONNESSIONI, un evento speciale dedicato alla secondaria di secondo grado per lavorare sulle convergenze e sulle ibridazioni del curricolo, per superare gli steccati tra le discipline e promuovere un altro e ambizioso orizzonte di senso, per “imparare a diventare” in forme e in modi del tutto diversi rispetto a quello che abbiamo sempre fatto.

Dipartimento Scientifico

Se vogliamo portare la tecnologia a scuola e introdurre le STEM in un’ottica laboratoriale, allora dobbiamo accompagnare l’agire didattico con una forte base metodologica. Ma a volte potrebbe non bastare. Proviamo allora a pensare in termini di metodo educativo. Un metodo educativo che sappia innovare ma anche conservare e valorizzare quello che i nostri insegnanti sanno fanno molto bene, e cioè lavorare con i saperi e con i loro contenuti.

Le risorse che le scuole hanno ricevuto, anche recentemente, consentono di sostituire lo spazio dedicato ai laboratori disciplinari tradizionali con soluzioni più versatili e flessibili in grado di favorire l’esplorazione dei saperi in modo interdisciplinare, con il risultato di una radicale trasformazione in senso innovativo degli ambienti di apprendimento.

Per i laboratori scientifici di nuova concezione è indispensabile, da un lato, poter disporre di tecnologie efficienti (una navigazione veloce, strumentazioni avanzate, software analitico automatizzato, laboratori reali e virtuali); dall’altro, avere a disposizione un setting metodologico adeguato che consenta ad insegnanti e studenti di condurre esperimenti in modo rigoroso e coinvolgente, per innescare un processo di rinnovamento del modo di imparare le scienze facendo ricerca.

L’obiettivo del Dipartimento Scientifico è quello di ispirare e favorire la trasformazione degli spazi dedicati all’apprendimento della scienza e della tecnologia, mostrando come attraverso allestimenti e arredi funzionali all’attività didattica – dalle pareti agli angoli dedicati, dai micro-ambienti, alle stampanti 3D – si possa davvero inaugurare una nuova stagione per la cultura scientifica nella scuola, e avviare il nuovo metodo educativo che stiamo costruendo all’INDIRE.

Dipartimento Artistico

La pratica e lo studio delle arti rappresentano una esperienza educativa completa, dove mente e corpo, creatività e manualità, pratica e teoria, unicità e socialità, analogico e digitale si incontrano armoniosamente in un dialogo costante e virtuoso. Molte delle attività inerenti all’ambito artistico proposte nelle scuole, avvengono con laboratori extra scolastici pomeridiani, ben poche sono le realtà in cui tali iniziative sono integrate nella didattica curricolare e quindi pienamente inclusive. La musica, il teatro, la danza educativa sono solo alcuni esempi di esperienze tramite le quali organizzare percorsi interdisciplinari, multidisciplinari ma anche verticali nell’ottica di una rivisitazione sistemica del curricolo, da applicare nella propria attività quotidiana in classe.  Il dipartimento artistico, prendendo spunto dal manifesto sugli spazi di indire (1+4), ma privilegiando gli aspetti di gruppo ed esplorazione,  si propone come un luogo di collaborazione per i docenti e per gli studenti. Oltre alle numerose attività di musica, teatro, danza e , dove l’espressività e la creatività  faranno da ponte tra le discipline per una efficace  armonizzazione dei saperi e delle competenze, saranno presenti alcuni studenti del Liceo Artistico di Porta Romana che, accompagnati da una rappresentanza di docenti dei diversi settori, vivranno il dipartimento come un vero e proprio spazio scolastico.

Dipartimento 0-6

Il Sistema integrato 0-6 persegue l’intento di garantire a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali Decreto legislativo 65 del 2017  .

Il Dipartimento 0-6 propone un’organizzazione degli spazi finalizzati alla realizzazione di proposte educative diversificate capaci di supportare lo sviluppo motorio, le autonomie dei bambini, le abilità fini e le capacità di ascolto.

Ogni spazio verrà valorizzato da specifici workshop volti a ripensare la continuità educativa in ottica 0-6 e non solo.

Le proposte laboratoriali si concentreranno su molteplici temi quali: la creatività, lo sviluppo motorio, l’apprendimento all’aperto, la narrazione, le competenze logico-matematiche e le opportunità media educative.

 

Dipartimento Scuola primaria

Gli spazi dell’autonomia nella scuola del I ciclo: ambienti e strategie didattiche per il lavoro individuale e di gruppo degli alunni

 

Autonomia è una parola che compare più volte nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo. È richiamata nei traguardi di competenza per la scuola del I ciclo, nei quali si definisce una traiettoria di sviluppo che parte dall’acquisizione della capacità di muoversi negli spazi e dell’esecuzione delle routine quotidiane, fino alla conquista della fiducia in se stessi e dell’indipendenza di pensiero. In gran parte dei casi, tuttavia, gli edifici scolastici e la distribuzione degli spazi al loro interno sono pensati per il modello della scuola “normale”, o trasmissiva, centrato sull’erogazione di lezioni simultanee a grandi gruppi di studenti. Come dunque è possibile ricavare, in questi edifici, spazi flessibili che favoriscano lo sviluppo dell’autonomia? Quali modalità di organizzazione degli ambienti consentono la realizzazione di attività di apprendimento indipendente, individuale e di gruppo? Quali strategie didattiche possono favorire lo sviluppo dell’autonomia di bambine e bambine, ragazzi e ragazze?

A partire dal modello degli spazi educativi (4+1) elaborato da INDIRE, il dipartimento dedicato alla scuola primaria presenta alcune esperienze di riconfigurazione degli ambienti scolastici realizzate nelle scuole pubbliche statali, come la classe cooperativa ispirata alle tecniche Freinet del Movimento di Cooperazione Educativa, gli ambienti per l’apprendimento differenziato della rete Senza Zaino e la sperimentazione del metodo Montessori nella scuola primaria e di I grado.

Biblioteche scolastiche innovative

Guardar vicino, veder lontano

Lo spazio biblioteca è stato pensato un po’ come se pensi casa tua, alla tua biblioteca di casa, ma non proprio solo agli scaffali ma anche a tutto quel che c’è oltre e attorno e dentro gli scaffali, che intanto non sono proprio un paio di metri di roba, sono metri. Tanti metri. E dentro a quei metri ma anche a destra e a sinistra c’è la radio, “l’impianto” per la musica e poi la cassa bluetooth per Spotify e poi i libri per il divano, la pila dei libri che ti aspettano per un chissà quando, i libri vicino al letto e quelli delle grandi passioni e poi un cellulare che a volte ti viene una curiosità, ma anche la voglia di una distrazione e un iPad che c’è dentro tutto e un book reader che quei 650 ebook ti danno già soddisfazione a saperli lì.

Ecco lo spazio biblioteca è stato pensato guardando vicino e anche vicinissimo, il nostro mondo normale, tante isole di un arcipelago che ruota intorno al libro ma non si ferma lì. Riassumendo e sintetizzando molto. Agli architetti abbiamo suggerito due parole: anima e bellezza. Per capire.

Quando ti sei fatto questo bel contorno che quando lo pensavi già eri oltre, puoi invitare chi quel mondo lo vede come te. E allora comincia il viaggio e quel veder lontano dopo aver sistemato il vicino. E quel lontano è come il guardar fuori, è un allontanarti, ed è un fumetto, è un libro senza le parole, è leggere ad alta voce per i piccoli di casa o una poesia per te, è un leggere in silenzio, è cercare un consiglio su un blog e con qualche difficoltà (per ora) su tik tok, è quella trasmissione lì e il quotidiano sulla piattaforma fresco di non-stampa, è il film che di quel libro era meglio ma poi si dice sempre così.

E così. Mantenendo l’idea di fondo delle “connessioni”, in questo viaggio di tre giornate passeranno di lì, in quel terzo spazio che richiede un terzo tempo, con connessioni talvolta azzardate, musicisti, attori, cantastorie e “cartastorie”, chi legge ad alta voce e chi in modo silenzioso, gruppi di lettura normali e “aumentate”, podclassisti e marconisti, improvvisatori con le parole e improvvisatori con le note, registi e affabulatori e poi chissà chi. E mattoncini da collegare. E Calvino. Anche quest’anno un Barnum.

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