Usare carta, inchiostro e pennello: il laboratorio di cinese. Percorso di manualità fine, abilità logiche e scoperta di segni, simboli e significati.
In un’epoca in cui il progresso e l’innovazione vedono la digitalizzazione come una nuova frontiera dalla penisola scandinava ci giunge la notizia di un ritorno alla carta e penna per salvare la manualità ma soprattutto la capacità di riflessione, di apprendimento, di lettura e di ricordo delle informazioni apprese. Si è aperto un dibattito. I laboratori di scrittura cinese possono, certamente, recuperare la manualità fine aprendo anche la mente a nuovi suoni, linguaggi e culture, contribuendo così in modo duplice a preservare abilità scrittorie e cognitive ma nel contempo sviluppando competenze pluriculturali e plurilinguistiche per offrire agli studenti la possibilità di essere davvero loro i protagonisti del famoso “villaggio globale” di M. Mc Luhan.
Relatori
- Anna Maria Zilli - Dirigente Educandato Statale Collegio Uccellis di Udine
- Margherita Stecca - Docente di lingua e cultura cinese presso il Liceo Scientifico Internazionale Uccellis di Udine