Maria Montessori, attraverso i suoi studi scientifici nel campo dell’educazione, ha sempre sostenuto che il modo più efficace per apprendere fosse attraverso l’uso delle mani (Montessori, 1916). La manipolazione di oggetti rappresentanti concretamente concetti astratti e l’esperienza in prima persona sono la via privilegiata per arrivare in maniera profonda alla mente umana. Allo stesso modo, in “Mechanical Aids In Education” Montessori ha scritto di come tuttavia ritenesse che l’introduzione di ausili meccanici sarebbe diventata un’esigenza generale nelle scuole del futuro, comprese quelle Montessori (Montessori, 1937-47). Oggi è in atto una “Quarta Rivoluzione” (Floridi, 2017) tra Intelligenza Artificiale, Big Data e un digitale sempre più pervasivo. Diviene così estremamente necessario interrogarsi su rischi e opportunità che questo cambiamento epocale comporta sulle nuove generazioni, in età sempre più precoce. La tecnologia digitale sta trasformando ogni ambito dell’istruzione, influenzando profondamente la mentalità degli studenti. Questi cambiamenti generano una nuova cultura, adottata precocemente dai più giovani e che il sistema scolastico deve necessariamente comprendere per rispondere alle loro esigenze. Le aree coinvolte includono il rapporto con la conoscenza, l’apprendimento, l’identità e la socialità. La tecnologia e i media digitali dovrebbero sostenere lo sviluppo dell’individuo, anziché limitarsi a favorire il completamento di un compito. Ciò è in linea con il principio montessoriano, secondo cui, la ragione principale per cui gli studenti si impegnano nel lavoro, non è semplicemente quella di portare a termine un compito, ma di sviluppare se stessi come individui. Studi recenti confermano come l’uso crescente di strumenti digitali possa influenzare alcuni aspetti

Relatori

• Iliana Morelli - Dottoranda presso Università LUMSA
• Roma // CEO Boboto Società Benefit