Negli ultimi anni, il crescente interesse per l’utilizzo della tecnologia nell’educazione e per l’approccio S.T.E.A.M. evidenzia significative affinità con i principi pedagogici di Maria Montessori. Tale constatazione dovrebbe indurre la comunità educante a superare i quadri di riferimento precedentemente consolidati, iniziando a definire come questa pedagogia possa allinearsi e interagire con un mondo sempre più tecnologico e digitalizzato. Il metodo Montessori è strettamente associato al concetto di “pensare fuori dagli schemi”, poiché promuove un approccio educativo che stimola la creatività, la sperimentazione e lo sviluppo di capacità autonoma di risoluzione dei problemi. Questo approccio si integra in modo significativo con l’educazione S.T.E.A.M. che incoraggia l’interdisciplinarità e l’esplorazione di soluzioni innovative, sfidando le convenzioni tradizionali. La creatività e il pensiero divergente rappresentano elementi centrali della pedagogia montessoriana, così come dell’approccio S.T.E.A.M., che attribuisce grande rilievo all’apprendimento esperienziale, alla centralità dello studente e alla transdisciplinarità. Questa convergenza solleva importanti interrogativi sulla necessità di considerare l’approccio montessoriano per la sua longevità e la sua intrinseca capacità di innovazione. Il workshop si propone di arricchire la pratica pedagogica attraverso l’analisi delle affinità tra due approcci educativi temporalmente distanti, ma strettamente allineati nella loro offerta transdisciplinare di conoscenza. L’attenzione sarà rivolta a dimostrazioni pratiche, mediante tavoli di lavoro dove i partecipanti esploreranno una rete di connessioni che spaziano dal linguaggio alla matematica, dalla biologia alla tecnologia, dalla tecnologia all’arte, e dalla storia all’

Relatori

• Iliana Morelli - Dottoranda presso Università LUMSA - Roma // CEO Boboto Società Benefit