Convivenza con il Coronavirus, innovazione tecnologica, sicurezza ed efficientamento energetico, modernizzazione ed attrattività degli istituti: le sfide che al giorno d’oggi la scuola italiana sta affrontando sono tante, sempre più complesse ed in continua evoluzione. Il Covid-19 è stato sicuramente uno shock importante, ma più che essere il vero e proprio meteorite che ha sconquassato l’equilibrio scolastico è risultato in un certo senso una sorta di combustibile naturale per tutti gli altri problemi che lo minavano. Se da un lato le difficoltà sono d’un tratto aumentate, dall’altro si è avuta un’accelerazione improvvisa anche nella ricerca delle soluzioni, con un intervento massiccio da parte del Governo, del Ministero dell’Istruzione e degli Enti locali nel prendere in carico la situazione e porre le basi per quella che sarà la scuola del futuro. L’obiettivo è quello di creare sin da subito un contesto scolastico confortevole e inclusivo, in cui gli studenti possano partecipare alle lezioni in maniera proattiva e gli insegnanti stimolare l’apprendimento attraverso metodologie alternative e coinvolgenti.
L’evoluzione della didattica
Come abbiamo già accennato, le metodologie di insegnamento sono al giorno d’oggi in una continua fase di innovazione, allo scopo di mantenere alta e costante l’attenzione dello studente stimolandone la partecipazione. La lezione frontale come intesa una volta, oggi risulta poco efficace e difficilmente riesce a catturare l’interesse della classe: per raggiungere gli obiettivi prefissati dal percorso di apprendimento è dunque necessario dare spazio al coinvolgimento di tutti, attraverso attività ad hoc improntate sulla cooperazione e sull’impegno di ogni ragazzo nel raggiungere un determinato target. La tecnologia offre chiaramente un ampio supporto a questo tipo di metodologia, aggiungendo a ogni attività la possibilità di poter integrare le varie discipline e stimolare le capacità multitasking degli alunni. L’idea è di portare i ragazzi a sentirsi protagonisti e imparare dando concretamente il proprio contributo nello svolgimento di un’attività che viene strutturata dal docente utilizzando elementi ludici. Lo studio si trasforma dunque in un gioco o talvolta in una sfida che il gruppo deve affrontare per poter raggiungere il traguardo comune seguendo le linee guida fornite puntualmente dall’insegnante.
Nuovi strumenti per gli insegnanti e per gli alunni
L’innovazione delle metodologie di insegnamento progredisce di pari passo con gli strumenti tecnologici che la supportano, modificando sostanzialmente la tipologia di approccio alla lezione da parte sia dell’insegnante sia degli studenti. L’utilizzo di dispositivi e software digitali implica a priori una formazione di base da parte del docente, che deve conoscerne il funzionamento di base e sapere inoltre in che modo utilizzarli in funzione delle attività proposte. Le partecipazione attiva della classe può essere stimolata da lavagne interattive, tablet da utilizzare per esercitazioni di gruppo, software per la condivisione dei progetti e programmi videoludici per il raggiungimento di determinati target di apprendimento. La scuola digitale riesce, dunque, a integrarsi alla perfezione con i fondamenti di quella tradizionale, affiancando al libro e alla lezione frontale attività coinvolgenti che possano alleggerire le ore di aula per gli studenti, ma accelerando al contempo l’efficacia dell’insegnamento nel raggiungere l’obiettivo attraverso strade alternative.
Quando sarà la scuola del futuro
“Il futuro è già adesso” può sembrare apparentemente poco più che uno spot pubblicitario, ma la realtà dei fatti è che oggi più che mai ci ritroviamo in quello che sarebbe dovuto essere il mondo scolastico previsto in una prospettiva ben più distante. Il Covid-19 ha sostanzialmente rappresentato un catalizzatore naturale dei processi di innovazione scolastica, che giocoforza sono stati sperimentati e avviati con tempistiche incredibilmente ridotte. L’introduzione di tecnologie e metodologie alternative è già stata implementata con successo, dando vita non soltanto a una sorta di “piano b” per l’impossibilità di frequentare l’aula, ma anche a un vero e proprio trampolino di lancio per plasmare la didattica ordinaria a immagine e somiglianza di quelle che sono le esigenze e i contesti della società odierna. Le parole d’ordine sono dunque partecipazione, coinvolgimento e multidisciplinarità, per un sistema di insegnamento in continua evoluzione che sarà in grado di ampliare i propri orizzonti anno dopo anno.