22/03/2019

Robotica e scuola primaria

L’inserimento della robotica nel didattica si rivela particolarmente proficuo all’interno della scuola primaria, per una serie di motivi che andiamo a elencare:

 

  • l’aspetto ludico, come abbiamo visto, è particolarmente efficace quando si interagisce con bambini ancora piccoli: l’utilizzo dei robot dà infatti l’impressione al bambino che si tratti di un “gioco”, e il clima disteso che si crea di conseguenza faciliterà l’apprendimento;

 

  • la robotica educativa si avvale di una didattica volta alla pratica e alla sperimentazione, stimolando la creatività e la manualità del bambino, facoltà molto pronunciate durante l’infanzia. Anche in questo caso, una lezione che si prefigge come obiettivo quello di costruire qualcosa, sarà molto più stimolante della lezione teorica frontale.

 

  • Considerata la pervasività dei robot nella vita quotidiana odierna (non solo computer o smartphone, ma anche elettrodomestici, consolle e videogiochi vari, spazzolini elettrici o macchine per caffè), prendere confidenza con questi dispositivi permetterà ai bambini di muoversi con più familiarità nell’ambiente circostante, e a percepire meno discrepanza tra le attività scolastiche e la vita fuori dalla scuola.

 

  • La robotica educativa consente di fornire esempi e applicazioni in materie solitamente relegate all’ambito teorico, ovvero alle discipline che in lingua inglese vanno sotto l’acronimo di STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica);

 

  • Come per tutte le attività creative e pratiche, la robotica educativa mette in discussione l’idea di lezione frontale, e favorisce la cooperazione tra studenti, il problem solving orizzontale, le interazioni fra i bambini.

 

Essendo la robotica una disciplina transdisciplinare (che unisce, solo per citarne alcune, biologia, informatica, ingegneria, scienze cognitive, linguistica computazionale), a essere allenate nei bambini saranno moltissime competenze e facoltà. La robotica educativa stimola infatti il pensiero logico, il pensiero computazionale, il problem solving, e tutto ciò che pertiene alla sfera razionale-deduttiva. Ma non è solo la componente razionale a essere stimolata: la fase di assemblaggio e costruzione del robot allena infatti la manualità dei bambini, il lavoro di gruppo spesso richiesto nella costruzione stimola invece le competenze relazionali.