Programmare un’unità di apprendimento nell’ambito delle scienze motorie può apparentemente sembrare limitante sia per le attività da proporre agli studenti, sia per la trasversalità degli argomenti da affrontare.
Le scienze motorie possono invece essere affrontate in tantissime modalità differenti, creando contesti interdisciplinari e riuscendo a sviluppare competenze in ogni ambito: da quello fisico-atletico a quello teorico, toccando quindi tutti i punti previsti da un percorso didattico-formativo completo.
L’attività motoria, infatti, non si risolve esclusivamente nell’esecuzione del gesto, ma prevede alla base un miglioramento della consapevolezza dei mezzi dell’allievo, un’assoluta padronanza di quelle che sono le “regole del gioco”, una naturalezza nella comunicazione e soprattutto la possibilità di poter traslare quella che è la disciplina dell’attività svolta nella vita di tutti i giorni.
Alcuni spunti
Lo sviluppo di un’unità di apprendimento per le scienze motorie deve partire dalla definizione delle competenze, che possono essere individuate in capacità pratiche o teoriche.
La versatilità di questa disciplina è infatti proprio in questo dualismo della didattica, che può quindi alternarsi nel progredire del percorso formativo programmato dai docenti. Sia le attività pratiche che quelle teoriche possono così intrecciarsi con quello che è il principio cardine dell’unità di apprendimento, vale a dire l’interdisciplinarità: in base al macro-tema scelto è possibile infatti identificare abilità trasversali con la lingua italiana o con quelle straniere, con scienza, storia, matematica, geografia e così via.
Il progetto proposto ai ragazzi può quindi concludersi con un elaborato scritto, una raccolta dati sulle attività svolte, un saggio da mostrare al pubblico oppure un’esposizione da far coincidere con un evento particolare o una ricorrenza. L’attività sportiva può toccare, infatti, tantissime corde ben delineate in tantissime discipline, come il rispetto delle regole, la cura e l’attenzione per la salute propria e degli altri, il fair play, ma anche l’analisi e l’archiviazione di dati, oltre alla possibilità di sperimentare per dar seguito a teorie e a postulati scientifici.
Esempi di UDA per scienze motorie
Un esempio di macro-tema legato a un’unità di apprendimento per le scienze motorie potrebbe essere legato al concetto di vittoria, sconfitta e fair play in un contesto di gioco.
In base al tema scelto ci si potrebbe orientare su competenze chiave come il praticare attivamente i valori sportivi, rispettare le regole e l’ambiente di gioco, saper accettare vittoria e sconfitta, trasferire i valori nella vita di tutti i giorni e consolidare una capacità di comunicazione efficace.
A queste competenze chiave andranno abbinate delle specifiche competenze trasversali, che rappresentano il ponte di collegamento con le altre discipline coinvolte: si potrebbe pensare a obiettivi di comunicazione verbale e non verbale tra compagni di squadra e avversari (italiano), sviluppo negli anni dei regolamenti e contestualizzazione delle discipline prese in esame (storia), impatto ambientale nell’organizzazione delle attività (geografia), raccolta dati e archivio degli eventi più rilevanti presi in considerazione (tecnologia, scienze, matematica).
A questo punto il focus si sposta sui contenuti, partendo dai prerequisiti teorici e pratici da consolidare (conoscenza del linguaggio corporeo, problem solving, basi di linguaggio verbale e non verbale), fino ad arrivare alle esperienze concrete che costituiscono il progetto vero e proprio da ultimare durante il periodo prefissato.
Il giudizio finale del docente avverrà non soltanto nel valutare l’esito dell’elaborato finale, ma seguendo passo dopo passo i progressi degli studenti attraverso relazioni individuali. In questo modo sarà dunque molto più semplice ed efficace accertare durante il percorso lo sviluppo e il consolidamento delle competenze degli alunni inizialmente definite come obiettivo dell’unità di apprendimento.