05/04/2022

Obiettivi UDA lingue straniere

Le unità didattiche di apprendimento in lingue straniere hanno l’obiettivo di creare per lo studente un percorso formativo in grado di sviluppare, migliorare o consolidare le sue competenze in una o più delle lingue straniere di riferimento, definendo per lui situazioni specifiche in cui mettere alla prova le sue abilità e svolgere con successo le attività previste.

Lo scopo finale è quello di permettere allo studente di raggiungere un livello tale da poter comunicare con fluidità in campo sia orale sia scritto nel settore o nell’ambiente richiesto, rafforzando le sue competenze linguistiche generali e specifiche in base alla singola disciplina. Tra gli obiettivi del percorso formativo vi è anche quello di permettere allo studente di  maturare un’elasticità cognitiva tale da poter replicare l’approccio all’apprendimento per la lingua madre in tutte le lingue straniere proposte, favorendo una predisposizione alla versatilità, all’integrazione e all’interazione a prescindere dall’ambiente o dal contesto sociale in cui si trovi. 

Alcuni spunti

Le attività da collegare alle unità di apprendimento in lingue straniere possono essere perlopiù di due tipologie: traduzione e interpretazione dalla lingua madre, oppure produzione linguistica direttamente nella lingua di riferimento.

Iniziando da questi due punti di partenza, è possibile aprire un ampio ventaglio di attività da poter proporre agli studenti in relazione alle discipline con cui si intende interagire o comunque in base al macro-tema scelto. A seconda del livello e del contesto, è possibile proporre attività più o meno complesse o che si possano estendere su una o più lingue, permettendo in ogni caso alla classe di sviluppare un progetto funzionale agli obiettivi da raggiungere e che garantisca un miglioramento delle competenze comunicative nell’ambito richiesto. 

Esempi di UDA per materie linguistiche

Una volta definito il macro-tema per l’unità di apprendimento e stabilito per quali lingue straniere si andrà ad articolare il percorso formativo, come per la lingua italiana sarà possibile decidere se optare per un progetto generico o improntato su un elemento linguistico ben definito: lessico, sintassi, produzione orale, traduzione dalla lingua madre, fonetica e così via.

In base alle discipline complementari scelte per poter applicare le attività di comunicazione nelle lingue di riferimento, potranno cambiare gli obiettivi e gli step richiesti: in caso di materie scientifiche, sarà preferibile un lavoro di sperimentazione e raccolta dati utilizzando lessico specifico e funzionale alla materia; in caso di ambito umanistico, si potrà optare per un lavoro di comprensione e produzione scritta, ma anche ricerca e interpretazione documentale per poi orientarsi verso una esposizione orale in contesti familiari alla lingua studiata. Nulla vieta, ovviamente, soluzioni di natura ibrida, che possano incrociare attività laboratoriali e comunicative, scritte e orali, individuali e cooperative, allo scopo di sviluppare le capacità linguistiche degli studenti e permettere loro di applicare le competenze sviluppate sia nell’ambiente quotidiano sia in contesti specifici legati al lavoro, allo studio, o a ogni tipologia di attività intrapresa.