Sostenere l’intelligenza nella prima infanzia
Il programma di educazione cognitiva “Bright Start” di Haywood, Brooks e Burns è nato per i bambini della scuola dell’infanzia, ma qualche sua parte è stata sperimentata anche con i piccoli alla fine del nido. L’approccio educativo poggia sulla mediazione dell’adulto/insegnante e ruota intorno al sostegno di cui i bambini hanno bisogno per lo sviluppo di processi fondamentali come, ad esempio, l’autoregolazione, la capacità di confronto, di classificazione e categorizzazione, di seriazione, di assunzione di prospettive diverse. Sullo sfondo, un’idea di scuola come luogo in cui, sin dai primissimi anni, si cura la capacità di apprendere e lo sviluppo dell’intelligenza. Attraverso il programma, gli adulti acquisiscono gli strumenti per “guardare” i bambini mentre agiscono, nel gioco come nell’apprendimento a scuola, e per aiutarli a pensare e a “ragionare” al loro livello. Tali strumenti di mediazione si servono di “buone domande” che stimolano nei piccoli delle prese di coscienza rispetto a come affrontano una qualunque attività, facilitando la comprensione di ciò che fanno e la progressiva capacità di tradurla in parole. Questo approccio all’educazione ha una forte valenza metacognitiva, poggia su solide teorie psico-pedagogiche e si caratterizza per armonizzarsi con le caratteristiche evolutive bambini prescolari. Numerose ricerche svolte in molti Paesi ne hanno confermato l’efficacia per il futuro scolastico dei bambini.
In concreto, l’attività che si intende proporre ai partecipanti prevede – dopo un’introduzione al programma – la simulazione da parte loro di alcuni semplissimi giochi infantili, di cui i presenti potranno scoprire , sperimentandoli, l’impegno cognitivo richiesto e le modalità di mediazione per portare i bambini a comprendere ciò che fanno.
I giochi vanno da quelli più tradizionali, come “il gioco delle sedie” ad altri come ”Lento e veloce” e “L’ape laboriosa (busy bee)” e comprendono “Vola uccellino”, un gioco di classificazione adatto per i piccoli del nido.
La simulazione, insieme agli stimoli del conduttore, aumenta la consapevolezza degli insegnanti e li stimola – come il programma Bright Start si propone – a prendersi cura dell’intelligenza dei bambini riconoscendo le loro abilità e aiutandoli a rendere espliciti i processi messi in atto nell’azione. La competenza acquisita acquista un valore trasversale e apre la strada alla ricerca di una modalità di interazione cognitivamente più efficace con i bambini nelle normali attività scolastiche e quotidiane.
Relatori
- Susanna Piacenza, psicopedagogista
- Donatella Mela, insegnante scuola dell’infanzia
- Silvia Marianna Bollone, Dirigente della scuola capofila della Rete “Educare a pensare”
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